La Basilica del Carmine a Mesagne sorge su un antico luogo di culto ipogeo, un tempo dedicato a San Michele Arcangelo, e si presenta oggi con affascinanti forme gotico-angioine. Le sue strutture esterne, quasi integralmente conservate, narrano secoli di storia.
Nel XVI secolo, la chiesa, che versava in stato di abbandono e rovina, fu restaurata dai Padri Carmelitani. Da quel momento, la sua struttura esterna ha mantenuto sostanzialmente l’aspetto originale, mentre a metà del Seicento furono aggiunti gli sfarzosi altari barocchi e le ricche decorazioni interne che ancora oggi ammiriamo.
La Grotta di San Michele Arcangelo
Sotto la basilica si cela la Grotta di San Michele Arcangelo, di origine naturale, un luogo avvolto nel mistero e nella devozione. Fu inizialmente utilizzata come luogo di culto dedicato all’Arcangelo Michele, come testimonia un prezioso affresco conservato nella parte più sacra della grotta: un’immagine che ritrae la testa di un drago trafitta da una lancia, simbolo della vittoria del bene sul male.
In un periodo successivo, la cripta fu trasformata in un ossario. Al momento della sua scoperta, era ricolma di resti umani e oggetti di ornamento personale dei defunti, come croci e medagliette devozionali, che testimoniano le pratiche funerarie e la spiritualità dell’epoca. Per garantirne la sicurezza e la conservazione, è stato realizzato un corposo consolidamento della copertura e l’accesso alla parte più interna della grotta è stato bloccato.







